Economista e patriota italiano. Appartenente a una famiglia dell'aristocrazia
lombarda, durante il Regno d'Italia fu assistente al Consiglio di Stato,
occupandosi delle sezioni delle finanze e dell'interno (1810). Fra il 1818 e il
1819, in piena Restaurazione, collaborò al "Conciliatore" con articoli di
carattere letterario, pedagogico e politico; nel 1819 fu nominato dal Governo
austriaco deputato della Congregazione provinciale di Milano. Due anni dopo, su
incarico di Confalonieri, prese contatto con i liberali piemontesi per
promuovere un'azione congiunta contro l'occupazione austriaca. Fallita la
cospirazione dei federati,
P. espatriò in Francia dove venne
arrestato ed espulso. Passò quindi in Svizzera, poi in Spagna e
Portogallo, stabilendosi infine in Inghilterra (1823), dove si dedicò a
un'intensa attività di studio e di ricerca. La sua fama di economista
è legata soprattutto all'opera
Storia dell'economia pubblica in
Italia (1829). Tra gli altri suoi scritti:
Relazione degli avvenimenti
della Grecia nella Primavera del 1825 (1826),
L'anno 1826 in
Inghilterra (1827),
Saggio storico sull'amministrazione finanziaria
dell'ex Regno d'Italia dal 1802 al 1814 (1830),
Vita di U. Foscolo
(1830),
Storia critica della poesia inglese (1833-35) (Milano 1785 -
Brighton, Sussex 1835).